Continua la privatizzazione del servizio Ares 118 della Regione Lazio grazie ad una delibera (la n. 365 del 30 dicembre 2019) dell’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria 118 che al costo di circa 120 milioni di euro in tre anni vorrebbe appaltare ben 116 lotti ai privati – dichiarano dal Direttivo ULS-Unione Lavoratori Sanità Roma e Lazio.
Riteniamo assurdo che per garantire i LEA dell’emergenza in area extra ospedaliera – proseguono i sindacalisti ULS – si faccia per l’ennesima volta ricorso ad affidamenti in convenzione della durata triennale dal costo di quasi 42 milioni di euro l’anno, soldi pagati dai cittadini della Regione Lazio, e non si vada invece nella direzione di modelli socio-lavorativi di internalizzazione e gestione diretta del Servizio Sanitario pubblico.
Nelle more dell’espletamento delle nuove assunzioni già autorizzate e delle procedure concorsuali di Medici, Infermieri, Autisti e Barellieri, la delibera in questione traccia un solco sulla riorganizzazione dell’Ares 118 in termini di futuri concorsi per assumere nuovo personale e per poter internalizzare, tramite apposite procedure previste per legge, le centinaia di Lavoratori precari che, sotto la dicitura di volontariato, svolgono un servizio importante.
Chiediamo un intervento urgente della Regione che annulli la delibera e si impegni a destinare le opportune risorse economiche per l’acquisizione di mezzi e di personale affinché si garantisca il servizio di soccorso regionale all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, ponendo fine alla stagione delle esternalizzazioni per milioni di euro sostenute dalle tasse dei cittadini – concludono dal Direttivo Regionale ULS –.