Nell’adunanza del 15 maggio 2018 le Sezioni riunite della Corte dei Conti in sede di controllo hanno positivamente certificato l’ipotesi del CCNL Sanità pubblica per il triennio 2016/2018. Per il comparto della Sanità la media di aumento tabellare si attesta a 66,9 euro lordi. Fino a dicembre, poi, gli stipendi saranno puntellati dall’«elemento perequativo», che vale 30 euro al mese per le fasce retributive inferiori e scende via via fino a 4 euro per chi si colloca nello scalino immediatamente inferiore alla dirigenza. Ma questo significa anche che da gennaio, se la imminente manovra non si preoccuperà della questione, proprio chi…
Autore: uls
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E’ nato a Roma, dopo anni di lotte e contrasti – dichiarano i soci fondatori- nel settore con esperienze sindacali diverse, l’Unione Lavoratori Sanità un sindacato nazionale autonomo e di base che intende rappresentare la classe lavoratrice del sistema sanitario italiano. Nel quadro complessivo di arretramenti e sconfitte susseguitesi negli anni per le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e privata, tutte le conquiste e i diritti sono stati messi gradualmente in discussione in nome di politiche di tagli e contenimento della spesa, prediligendo in molti casi il profitto dei datori di lavoro rispetto alle condizioni lavorative e al…
Nella circolare INPS n.62 del 4 aprile 2018 sono stati indicati, aumentandoli, i nuovi requisiti richiesti per poter andare in pensione dal 1 gennaio 2019. Siamo arrivati al terzo aggiornamento ISTAT in tema di adeguamento dell’età pensionabile in base alle speranze di vita. L’ennesima ingiustizia sociale a danno delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Nel documento si evidenzia la novità che comporterà un ulteriore permanenza di 5 mesi al lavoro prima di poter avere diritto alla pensione nel biennio 2019-2020. Ecco che, dall’entrata in vigore della Legge Fornero, questo terzo adeguamento andrà ad interessare tutti i requisiti per il conseguimento delle prestazioni…
La legge 300/70, meglio nota come Statuto dei Lavoratori, quando nacque fu una legge di civiltà e di giustizia per i lavoratori. Le masse più deboli non dovettero più accettare condizioni degradanti e avvilenti per svolgere il proprio lavoro e portare il salario a casa. Furono introdotti diritti e tutele in forza di legge, maggiori garanzie per la dignità e la libertà dei lavoratori contro lo sfruttamento delle classi dominanti. Era una legge generale, oggettiva, che nelle intenzioni doveva guidare ogni individuo attraverso una forma migliore della vita sociale ed economica per chi di lavoro vive e non vive sfruttando…
Non ci si dovrebbe mai stancare di leggere, potendola consultare in uno stato di diritto, la Costituzione della Repubblica Italiana, al cui interno sono diversi gli articoli che riguardano il fenomeno del lavoro; anche se di stampo democratico-liberale, dopo aver riconosciuto il diritto di iniziativa economica, il diritto di proprietà, ne fissa anche però dei limiti con una apertura sul piano sociale, garantendo i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Art. 1 “ L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Abbastanza singolare è la storia attraverso la quale si è arrivati a suddetta definizione; durante l’Assemblea Costituente, l’ala “moderata” non avrebbe voluto…
Nel 2014 venne messo un freno alla possibilità da parte dei lavoratori a ricorrere in giudizio contro il datore di lavoro in quanto, in caso di causa non vinta, il rischio di esborso economico era a carico del soccombente (quindi anche del lavoratore). Adesso la Suprema Corte ha deciso di dichiarare illegittimo l’art. 92 del codice di procedura civile, mutando e ampliando in tal senso i diritti di ogni lavoratore a poter far causa al padrone senza correre il rischio di dover pagare di tasca propria. Il principio espresso è condivisibile e corretto: il lavoratore deve avere la possibilità di…
La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza del Ministero del Lavoro, con interpello n. 2 del 5 aprile 2018, ha fornito, alla Regione Lazio, un parere in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 39, comma 3, del decreto legislativo n. 81/2008, il quale dispone che: “Il dipendente di una struttura pubblica, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non può prestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di medico competente”. In particolare l’Ente chiede di conoscere “se tale disposizione è da intendersi rivolta a tutte le strutture del Dipartimento di prevenzione delle aziende…
La normativa del Polo Unico Inps per le visite fiscali, previsto dal decreto legislativo 75/2017, si applica al controllo sugli eventi di malattia comune dei lavoratori del settore pubblico e non riguarda in alcun modo le altre eventuali casistiche di assenza (per esempio infortunio, malattia del figlio, interdizione anticipata per gravidanza, inidoneità temporanea a mansione accertata dalle commissioni competenti ecc.). Questo è uno dei chiarimenti contenuti nel messaggio Inps n. 1399 del 29 marzo, riepilogativo dello stato dell’arte della intera disciplina.
Quando fu sottoscritta l’ipotesi di rinnovo del CCNL della sanità pubblica il 23 febbraio scorso fu l’atto finale di un calvario, quasi un gesto schizofrenico, che da un lato comprimeva diritti e salari e dall’altro veniva pubblicizzato come il risultato di trattative e azioni sindacali. Purtroppo non si sono rimesse in discussione le cronicità della sanità legate alla carenza di personale e alla esternalizzazione dei servizi. Nell’intesa tra Governo e parti sociali, siglata il 30.11.2016, il confronto avrebbe dovuto qualificare: Un nuovo e migliore sistema di relazioni sindacali Criteri nuovi di valutazione e valorizzazione dei lavoratori della sanità pubblica…