In manovra non ci sono abbastanza risorse per la sanità e questo si tradurrà “in un taglio lacrime e sangue dei servizi sociosanitari”. E le “mancate cure si tramuteranno in aggravamenti delle patologie e nei casi più gravi in decessi”.
Non ci sono abbastanza risorse per la sanità in manovra. Una carenza che potrebbe tradursi in un taglio ai servizi: e senza personale si rischiano più vittime. È l’allarme che lancia il sindacato ULS, l’Unione dei Lavoratori della Sanità. “Vogliamo avvisare il governo in carica e metterlo in guardia sulle scelte fatte in materia di sanità. Il rischio di trovarsi nel bel mezzo di una tempesta perfetta è decisamente probabile”, sottolineano Anna Rita Amato e Antonino Gentile, membri del direttivo nazionale Uls, in una nota.
“Le risorse stanziate dal nuovo governo per la sanità sono risibili rispetto agli scenari attuali e futuri. La spesa sanitaria pubblica è inferiore di circa 12,7 miliardi di euro rispetto alla media europea e vi è da colmare un buco da 3,4 miliardi di euro dovuto al Covid, al caro energia e all’ inflazione galoppante”, proseguono i due sindacalisti, sottolineando che da tempo le Regioni “hanno lanciato un grido di allarme a riguardo, rimasto ovviamente inascoltato dalla politica”.
Per il sindacato le risorse insufficienti si tradurranno presto “in un taglio lacrime e sangue dei servizi sociosanitari“. Infatti, prosegue la nota, dei soli due miliardi stanziati in manovra per il 2023 al settore, 1,4 saranno destinati al contrasto del caro bollette, all’inflazione e ai vaccini anti Covid: “La restante manciata di euro per servizi e personale (medici e infermieri) non basterà neppure a coprire i prossimi pensionamenti. Senza personale i 7,1 miliardi in arrivo dal Pnrr (solo per interventi strutturali) lasceranno le famigerate case di comunità vuote, riversando i bisogni di assistenza unicamente su pronto soccorso e ospedali, di per sé già incapaci a reggere l’impatto. Le mancate cure come ovvio si tramuteranno in aggravamenti delle patologie e nei casi più gravi in decessi“.
Il sindacato chiede quindi di rivedere il testo della manovra, aumentando i soldi stanziati per il sistema sanitario. “La questione è decisamente politica, le possibilità di raggiungere un maggior gettito fiscale, equo e che non produca diseguaglianze, ci sono e si possono perseguire. Ci auspichiamo che non verrà meno la volontà”, affermano ancora i sindacalisti.
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