Esprimiamo forte preoccupazione nell’apprendere che l’attuale Governo Draghi non intende stanziare le risorse economiche necessarie per l’ INPS atte a garantire l’indennità previdenziale di malattia in caso di quarantena fiduciaria Covid ai Lavoratori interessati nel 2021- affermano Anna Rita Amato e Antonino Gentile del Direttivo Nazionale ULS Unione Lavoratori Sanità-.
Le tutele del Cura Italia introdotte nel 2020 dal Governo Conte non sono state previste per l’anno in corso in quanto non sono stati stanziati i fondi appositi per le quarantene dei Lavoratori. Così facendo l’ INPS, con il messaggio 6 agosto 2021 n. 2842, conferma di essere impossibilitata a riconoscere le tutele economiche e previdenziali previste dal legislatore. Nei fatti si è venuta a creare una indegna ingiustizia per coloro i quali hanno subito le conseguenze del Covid, come la quarantena obbligatoria fiduciaria, e sarà il Lavoratore stesso a pagare di tasca sua le due settimane di assenza dal lavoro. Sicuramente non si può ritenere credibile un intervento da parte delle aziende che, non ricevendo il rimborso da parte dell’ Istituto previdenziale, si faranno carico dell’importo erogato – aggiungono dal Direttivo Nazionale ULS- .
Il rischio potrebbe essere che vengano utilizzate le ferie e i permessi dei Lavoratori in sostituzione della mancata indennità previdenziale con evidente penalizzazione della parte più debole. La preoccupazione che attanaglia centinaia di migliaia di persone, in questo momento, non sfiora minimamente il legislatore. Riteniamo vergognoso e impensabile che a pagare questo vuoto legislativo siano per l’ennesima volta i Lavoratori i quali, costretti dalle norme, sono rimasti a casa per evitare il diffondersi del contagio. Scaricare sui Lavoratori i costi dell’emergenza sanitaria non rientra nei canoni di un paese civile. Forse è arrivato al capolinea il tempo di non prendere i soldi ai cittadini come affermava il premier a maggio scorso? Chiediamo pertanto che il Governo individui senza indugio le modalità di intervento sulla questione e stanzi immediatamente le risorse economiche necessarie affinché siano ripristinate le doverose tutele ai Lavoratori del settore privato– concludono Amato e Gentile –.