Il nuovo anno 2024 sarà decisivo per i difensori della Sanità pubblica e universalistica, da anni sotto attacco a causa di definanziamenti progressivi e purtroppo da scelte politiche sempre più neoliberiste pro ceto abbiente – dichiarano Anna Rita Amato e Antonino Gentile dal Direttivo Nazionale ULS –.
Non si può negare la ristrettezza di risorse economiche derivanti dall’oltre 140% del PIL di debito pubblico del Paese (circa 2.850 miliardi di euro). Ad oggi, nonostante il Covid, nessun governo ha trovato una soluzione se non quella dei tagli, più o meno mascherati, ad una situazione debitoria di default. Il risultato è sotto gli occhi di quel 90% di italiani la cui ricchezza totale (valori immobiliari e finanziari in capo al singolo cittadino) è quasi uguale al restante 10% che invece, come patrimonio totale, la detiene incredibilmente nelle proprie tasche – sottolineano dal Direttivo ULS.
Vanno combattute le diseguaglianze che generano cittadini di serie A e di serie B quando si tratta di diritto alla Salute. Se la Nazione sta invecchiando da decenni e i bisogni di cure e assistenza aumentano l’unica risposta seria e concreta è investire nella Sanità. Le fughe di medici e infermieri verso le false spiagge dorate del privato, le continue aggressioni nei Pronto Soccorso, gli stipendi da fame, la carenza di posti letto e di personale sono semplicemente segni e sintomi di una Caporetto sanitaria. Il Paese civile e le Organizzazioni tutte devono combattere questo sfascio incostituzionale, a tutti i costi e con tutte le forze disponibili – concludono Amato e Gentile.